« Stephanie B. Daniels → she's dangerous. »
© codici HTML L'avrebbe fatto per chiunque, forse. L'avrebbe ricomprato anche se la ragazza in questione non fossi stata io. Non mi importava di certo, ma non capivo nemmeno io perchè mi ritrovavo a pensarlo. Forse per autoconvincermi che per uno come Gabriel, erano tutte simili, le ragazze per lui erano simili e basta. Io dal canto mio sapevo di essere diversa, avevo la presunzione di essere speciale, di cambiare rimanendo pur sempre la stessa. Ma questa era la mia testa, lui non ragionava di certo con la mia. Sospirai. Sembrava divertito dal fatto che mi fossi così sorpresa di quella cosa completamente inaspettata, ma bè si, era così. E non sapevo spiegare perchè, ma ero sorpresa davvero. Scossi la testa quando cominciò ad elencare le sue responsabilità riguardo l'incidente, ah bene, ora riconosceva che era colpa sua?
« Quindi ammetti che la colpa è tua. » dissi con una smorfia di soddisfazione, mentre gli facevo segno di camminare, così da non restare fermi e impalati nel bel mezzo del molo. Mi guardai un pò in giro, la gente era tutta diversa, non c'erano mai due persone uguali, a Newport. E questa specie di multidudine mi piaceva tantissimo, sì. Rendeva tutto meno noioso, più divertente.
« Mi hai comprato un motorino rosa? » chiesi voltandomi verso di lui, alzando un sopracciglio, come se non credessi alle mie orecchie. Insomma, rosa non era da me, ma magari mi sarebbe piaciuto. No, il rosa non mi piaceva, punto. Ma perchè tirarlo fuori proprio in quel momento? Perchè io ero Stephanie, ovviamente. « In realtà il rosa non rientra tra i miei colori preferiti, ma comunque.. » aggiunsi poi, annuendo, alzando le spalle. Ma su insomma, quanto ero complicata! Bè si, lo ero, e probabilmente lui l'aveva capito. Insomma tutte le volte che ci eravamo incontrati gliene avevo dato prova, quindi probabilmente, anzi, evidentemente l'aveva capito. Continuai a camminare, scostandomi ripetutamente i capelli dagli occhi. Mi fermai un attimo, ascoltando la sua domanda, voltandomi poi verso di lui, facendolo così fermare a sua volta. Sì, erano chiusi. Ma io volevo che fosserò chiusi? Insomma l'unica cosa che ci levaga sembrava essere proprio il mio motorino, e una volta dato, stop, non ci sarebbe stato più nemmeno quello straccio di legame che non si capiva nemmeno cosa fosse. Inclinai la testa di lato, come se volessi pensarci, in realtà volevo solo usare il suo corpo come parasole, ma era meglio non dire anche quello.
Non capii nemmeno come, ma bastò un attimo. Mi sporsi verso di lui, alzandomi leggermente sulle punte per poi poggiare le mie labbra sulle sue, lasciando un leggero bacio. Lento, ma comunque breve, per poi staccarmi.
« Si ora sono chiusi. » mormorai, annuendo, come se volessi così dare più senso alla mia affermazione.