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| La vita è come una puttana. Ebbi giusto il tempo di respirare, prima che si voltasse verso di me velocemente, come se quell'appellativo appena datogli l'avesse offesa più di qualche altra offesa pesante. Assurdo come siano susscettibili a volte le donne. Lascia che parlasse, magari nello stato in cui era era meglio per entrambi farla parlare senza interromperla, in modo da farle esposse il suo concetto. Mi sembra una di quelle pazze isteriche sull'orlo di una crisi, una di quelle che chiudono in qualche casa di reabilitazione, ma io che ho conosciuto Irene in altri ambiti posso di certo oppormi. So come da ragazza con uno sguardo determinato diventa una ragazza incerta, e so che come da ragazza calma, ora stia arrivando ad avere una crisi d'ansia. Non voglio che la cosa degeneri, non voglio che la crisi si impadronisca di lei, ma il bello è che non so che cavolo fare. Vorrei tranquillizzarla, ma come? Fa pure un caldo bestiale, di cui stranamente non mi ero accorto precedentemente, infondo non faceva mai caldo a lavoro, c'era sempre l'aria condizionata..tranne lì. Continuo comunque a rimanere calmo, ma non riesco nemmeno a pensarci su che Irene si avvicina d'un tratto a me, abbracciandomi, poggiando la sua testa sul mio petto, aggrappandosi quasi a me. No ti prego non ora cavolo, come faccio a resistere poi? Non dovevo pensarci, dovevo solo restare calmo, calmo come poco prima. Si, ma prima non era così vicina a me. Tiro un lungo respiro, circondandola con un braccio, per farle capire che comunque c'ero..Io c'ero, si, anche in una situazione così assurda, c'ero io. Indietreggia leggermente, per appoggiarmi alla parete e sostenere così il mio e il suo peso, senza così perdere l'equilibrio. Senza nemmeno tener conto dei miei stessi movimenti, sposto la mano che ho sulle sue spalle alla sua schiena, alla fine della sua schiena, senza arrivare comunque al fondoschiena. Non sono ancora così sfacciato, almeno a lavoro. Non sapevo in effetti cosa mi prendeva, ma una specie di briviso mi percorse, e non poteva di certo essere per il freddo visto che si moriva dal caldo. Faccio scendere l'altra mano lungo il fianco sinistro, e in un attimo mi abbasso leggermente per arrivare alla sua bocca, alle sue labbra, per permettere alle mie labbra di ottenere ciò che avevano cominciato a bramare. Ma pensa, anche in questi casi.. « Dean J. Woodley » bman;
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